Nelle città italiane dove sono presenti le università è oramai prassi ricercare una sistemazione per i fuorisede. Milano, Roma, Torino, Venezia, Napoli pululano di case per studenti e sicuramente per un proprietario di un’abitazione affittare il proprio appartamento agli universitari che frequentano l’ateneo della città è di sicuro un’ottima opportunità di introito.
La legge italiana prevede che contratto di locazione per studenti permetta di far conseguire dei vantaggi sia al proprietario dell’abitazione che agli studenti universitari che lo sottoscrivono.
Quali sono i requisiti? Qual è la tassazione e il contratto da usare? In questo articolo ti sveleremo tutto ciò che devi sapere se ti accingi a stipulare un contratto per studenti.
C’è differenza tra gli altri contratti di locazione ad uso abitativo e contratti per studenti universitari?
Iniziamo con il chiarire un punto fondamentale: i contratti di locazione per studenti, come del resto tutti i contratti di locazione ad uso abitativo, sono regolamentati dalla legge numero 431 del 9 dicembre 1998, in particolare dall’articolo 5 commi 2 e 3 della stessa legge.
La normativa, inoltre, rimanda agli accordi territoriali tra le Associazioni di categoria di proprietari ed inquilini, per l’indicazione dei requisiti o di alcune pattuizioni contrattuali specifiche come, ad esempio, l’importo massimo del deposito cauzionale o la regolamentazione delle spese condominiali che, quindi, possono cambiare da comune a comune.
Quali sono i termini della registrazione del contratto di locazione per universitari?
Anche se i nostri inquilini sono studenti, i contratti di locazione che ne deriveranno dovranno essere stipulati obbligatoriamente in forma scritta, proprio come avviene per i contratti di locazione.
Dunque, il contratto dovrà essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate per poter avere valore tra le parti. La registrazione dovrà avvenire entro 30 giorni dalla stipula per evitare sanzioni.
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Posso affittare casa a studenti anche se sono un privato?
Assolutamente sì! Se il locatore è un privato i contratti possono essere assoggettati al regime della cedolare secca consentendo una tassazione solo del 21% a carico del proprietario sui canoni di locazione. Così facendo sarà esentato dal pagamento dell’imposta di registro e di bollo per la registrazione del contratto di locazione e dal pagamento delle imposte di registro annuali.
Contratti di locazione per universitari a canone libero o concordato?
Come visto nel caso precedente, ove il proprietario dell’immobile che stipula il contratto è un privato, con il regime della cedolare secca, le parti possono liberamente stabilire l’importo del canone di locazione.
Ma questa tipologia di contratti può essere stipulata anche a canone concordato, ovvero stabilendo il canone di locazione all’interno dei parametri stabiliti dall’accordo territoriale relativo al comune dove è ubicato l’immobile. In questo caso, si potrà usufruire della tassazione agevolata al 10% in cedolare secca o dello sconto, sull’imposta di registro e sull’IRPEF, del 30%.
Attenzione, per poter stipulare i contratti a canone concordato, sarà necessario munirsi della asseverazione di rispondenza dello stesso, per i contratti stipulati senza l’assistenza di una o più Associazioni di categoria rilasciata, appunto, da una delle stesse Associazioni.
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Per quanto tempo posso affittare casa a studenti?
La durata di un contratto di locazione per studenti universitari non può essere inferiore a 6 mesi e superiore ai 36 mesi. Ovviamente, i contratti potranno essere prorogati fino alla fine del corso di studi dell’inquilino e, se necessario, anche post-laurea.
Affittare tutto l’immobile o le singole stanze agli studenti?
Chi affitta a studenti può decidere se procedere con un contratto di locazione per tutta la casa o di contratto di locazione parziale, ovvero di una porzione dell’immobile trattandosi magari di posti letto o intere stanze ad uso esclusivo, con la condivisione degli spazi comuni. In questi casi bisognerà specificare nel contratto quale sia la stanza affittata o il posto letto occupato dal soggetto e, se si vuol essere maggiormente precisi, facoltativamente si potrà indicare in una planimetria della casa il posto letto o la stanza in questione e allegare tale documento al contratto.
Il comune dove è ubicato l’immobile deve coincidere con quello in cui è presente l’università?
Lo studente può, anche in altro comune rispetto all’ubicazione dell’immobile locato, frequentare un corso universitario purché, naturalmente, non si tratti di una modalità tesa ad aggirare la normativa. Dunque, è consentito ad uno studente frequentare l’università presso un comune diverso purché, sotto il profilo logistico, questo sia compatibile con la logica di spostamenti e che non compromettano la frequentazione dei corsi.
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